Certificazioni Internazionali
La buona qualità dell’olio…
La buona qualità dell’olio…
L’insieme di regole religiose che governano la nutrizione degli Ebrei Osservanti
Attualmente, con i mutati ritmi giornalieri che costringono spesso a pasti fuori casa, seguire le complesse procedure di preparazione del cibo secondo le leggi sarebbe piuttosto complicato, pertanto è nata la necessita di prodotti già pronti all’uso certificati Kosher.
Tale certificazione è applicabile ad una gran varietà di prodotti, dagli ingredienti da cucina come l’olio d’oliva ad alimenti confezionati, fino ai prodotti dietetici. Essa viene rilasciata da apposite associazioni Rabbiniche, che si avvalgono anche della collaborazione di esperti, ed è indicata sul prodotto da un apposito simbolo o dicitura che identifica il Rabbino certificatore.
Perché un prodotto sia certificato Kosher, tuttavia, è necessario che esso soddisfi rigorosissimi standard di qualità e che tutte le procedure di produzione e confezionamento nonché ogni singolo ingrediente utilizzato nella sua preparazione siano conformi alle restrittive leggi del Kasheruth.
Il rispetto di queste severe regole e verificato periodicamente, da esperti, sul logo di produzione e la certificazione (che ha una scadenza e va periodicamente ripetuta) può essere revocata in qualsiasi momento.
L’estrema rigidità di queste norme costituiscono una tutela per il consumatore indipendentemente dalla sua religione e, nel tempo, hanno reso la certificazione Kosher un marchio di qualità riconosciuto in tutto il mondo. In alcuni paesi come l’America, infatti, i maggiori consumatori di prodotti Kosher non sono Ebrei, ma persone di qualsiasi religione che ricercano in tale marchio una garanzia di qualità, genuinità e purezza.
Agricoltura Biologica EU (Reg. CE 834/07)
Garantisce la conformità delle produzioni ottenute con metodo biologico in tutte le fasi della filiera di produzione, dal campo alla tavola, in conformità alle norme dell’Unione Europea (Reg. CE 834/07 e CE 889/08).
Le norme del biologico fissano precise regole anche per la preparazione dei prodotti vegetali e animali, volte a limitare l’impiego di additivi, aromi e di altri di ingredienti non biologici con funzioni principalmente sensoriali e tecnologiche. Sono ammessi solo gli additivi più blandi e di più diretta derivazione naturale (acido citrico, acido ascorbico, ecc.), per alcuni di questi è incentivato l’utilizzo della versione bio (es. pectina, lecitina, farina di semi di carrube, ecc.). Nitriti e nitrati sono ammessi solo per i salumi e altri prodotti a base carne, con forti limitazioni nelle dosi di impiego. Lo stesso vale per i solfiti il cui impiego è ammesso solo per la produzione di vino, sidro (sempre con limitazioni nel prodotto finale) e per la conservazione dei crostacei.
Gli aromi eventualmente aggiunti possono essere solo quelli classificati dalla normativa comunitaria come “aromi naturali”. È sempre vietato l’uso delle radiazioni ionizzanti e qualsiasi sostanza derivata o ottenuta da OGM anche per i pochi ingredienti convenzionali ammessi. Si possono definire “Biologici” solo i prodotti pluri-ingrediente che contengono almeno il 95% di ingredienti agricoli certificati bio (escludendo dal calcolo acqua, sale, additivi e aromi naturali).
Il restante 5% può essere costituito esclusivamente da pochi ingredienti non disponibili sul mercato comunitario e riportati in una apposita lista del regolamento (Reg. CE 889/08, allegato IX). Il medesimo ingrediente non può essere presente contemporaneamente nella versione bio e convenzionale.
La produzione biologica deve avvenire garantendo lavorazioni separate nel tempo (grazie ad impianti dedicati) o nello spazio. In quest’ultimo caso l’impianto deve essere adeguatamente pulito prima dell’avvio della produzione biologica. Le registrazioni devono permettere una corretta identificazione e rendicontazione dei flussi in entrata e uscita delle materie prime e del prodotto finito.